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Giornata Mondiale Rifugiato 2017

Giornata Mondiale Rifugiato 2017 30/06/2017

Il 20 giugno si è celebrata in tutto il mondo la Giornata Mondiale del Rifugiato, appuntamento annuale voluto dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, che ha come obiettivo la sensibilizzazione dell’opinione pubblica sulla condizione di milioni di rifugiati e richiedenti asilo costretti a fuggire da guerre e violenze e a lasciare i propri affetti, la propria casa e tutto ciò che un tempo era parte della loro vita.

Per l’occasione, la Comunità “Migrantesliberi” di Andria ha realizzato una serie di eventi con l’obiettivo di rafforzare l’incontro tra la cittadinanza i rifugiati e richiedenti asilo per promuovere la conoscenza reciproca.

Nella giornata di apertura, tenutasi Martedì 20 presso la Casa di Accoglienza “S.Maria Goretti” è stato illustrato alla cittadinanza il laboratorio “La Tèranga – Il giornalino dei migranti”, realizzato nell’ambito del Progetto Territoriale Sprar “Come.te”, che ha l’obiettivo di narrare sotto forma di racconti le ‘storie vive’ di alcuni migranti, la loro esperienza, la loro cultura e i loro sogni.
Durante la serata, inoltre, è stato proiettato in anteprima il video #WITHREFUGEES realizzato da operatori e beneficiari della Comunità “Migrantesliberi”.

Venerdì 23, invece, è stata la volta del 6° appuntamento de “La Téranga”, la cena interculturale ideata per promuovere la conoscenza e l’integrazione socio-culturale di richiedenti asilo politico con la possibilità di gustare piatti provenienti da diverse nazionalità preparati dai beneficiari e dagli operatori delle case di accoglienza.

A conclusione della settimana, Sabato 24 si è tenuta presso l’Oratorio Salesiano “Don Bosco” la “Festa dei popoli”, che ha visto protagonisti gli ospiti delle case di accoglienza della Comunità “Migrantesliberi”, i partecipanti all’Estate ragazzi Don Bosco e le loro famiglie.
La serata si è svolta all’insegna di musiche, danze e degustazioni di piatti tipici di diverse nazionalità, preparati dai mediatori culturali delle case di accoglienza.

Ad ogni latitudine, le feste sono allo stesso tempo un’occasione di discontinuità nel flusso dei giorni ed un elemento di continuità e riconoscimento, poiché rinsaldano i legami e favoriscono la conoscenza reciproca al di fuori del contesto ordinario.
Si fa festa per celebrare ricorrenze, per propiziare una partenza o per accogliere un nuovo arrivo; si fa festa per ritrovare riti e gesti, per vivificare simboli e significati.

La festa dei popoli, in particolare, ha un duplice obiettivo: da un lato è un evento collettivo di ringraziamento per quanto si è ricevuto, dall’altro rappresenta l’espressione di attese e voti, di preghiera e speranza per quanto deve ancora succedere.
Ognuno di noi ha una riserva preziosa e densa di memorie e di ricordi collegati alle feste che ha vissuto e uno spazio interiore dove custodisce le attese e i desideri legati alle feste che verranno.

Le biografie di ciascuno, per qualche ora, si fondono a ritmo di musica: le differenze culturali, sociali, etniche e religiose si palesano ma nel contempo si assottigliano, lasciando spazio alla gioia di vivere un momento spensierato di divertimento, diritto inalienabile di qualsiasi uomo, donna e bambino che vivono in una società civile.